Before we get lost
Prima di perderci
Un lavoro diverso, un viaggio a ritroso.
Più intimo, viscerale, visivamente libero, volutamente libero, per permettere a chiunque di entrarci dentro, ogni volta che lo desidera. Una guerra di parole e immagini. La ricerca di risposte, la voglia capire. La voglia di conoscere il tempo, di riconoscerlo e rubarlo.
È una storia di mare, in cui il mare stesso - probabilmente - è distante anni luce da quell’orizzonte patinato che siamo abituati a non guardare, durante l’estate. Lui non è il protagonista qui, ma la trama.
Non è l’effetto, ma la causa.
È un teatro vuoto, un cinema appena svuotato: lo spettacolo si è concluso, si prepara già il prossimo.
La rappresentazione dell’assenza che verrà, ciclicamente, quando si spegneranno le ultime luci, termineranno anche le parole e il vento si farà silenzio, e freddo leggero sulla pelle.
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